Vista la necessità di dirottare la maggior parte delle finanze verso un altro progetto particolarmente importante, di cui spero di parlare presto, mi sono però concesso una ulteriore folle spesa. Tale spesa è dettata dalla necessità , sempre più reale, di avere a disposizione un piccolo server casalingo che metta a disposizione in continuazione tutta una serie di servizi di cui ho bisogno: da un repository di codice (SVN) a macchine virtuali che siano up 24/24, passando per un server di backup (rsync o simile).
Mi sono quindi lasciato tentare da un acquisto su eBay: un Intel SS4200-E con 4 dischi Seagate da 750 GiB per la ragionevolissima cifra di 250$ (usato meno di un anno). Trattasi di un NAS progettato e realizzato su stardard aperti (è di fatto un PC) con un case molto più ingombrante e pesante dei “normali” NAS SOHO, ma che da anche una notevolissima sensazione di solidità .

Nonostante manchi la comoda funzione di hotswap dei drive (la sostituzione è comunque semplice e totalmente tool-less), il sistema è davvero notevole: scheda madre con socket LGA 775, processore Celeron M 420 a 1.6 GHz (core Yonah a 32-bit), 512 MiB di RAM DDR2-667, scheda di rete Gigabit, 4 porte USB (2 frontali e due posteriori), 2 porte e-sata sul posteriore. Inoltre le prestazioni sono di tutto rilievo, come riportato in diverse recensioni e forum (sul forum di OpenFiler si parla di 60-70 MiB/sec tanto in lettura che in scrittura).
Unici veri problemi di questo sistema sono la piattaforma software fornita e la CPU, andiamo a scoprire perché.
Il software è un soluzione Linux based prodotta da EMC e chiamata Lifeline: pur non essendo affatto male, il sistema operativo risulta molto limitato per l’assenza di servizi ormai standard come la gestione integrata di torrent e diverse tecnologie di distribuzione di file multimediali su rete domestica, senza contare gli altri servizi che ho poc’anzi descritto. Inoltre il DOM (Disk-on-module) da soli 256 MiB non permette grandi spazi di manovra.
La CPU non è certo un problema in termini di potenza di calcolo: il vero problema è rappresentato dal fatto che, nonostante sia una CPU pensata per notebook, non dispone della tecnologia di variazione dinamica della frequenza di lavoro (denominata Speedstep da Intel), il che porta l’unità a consumare molta più energia del necessario (e comunque molta di più di soluzioni a 4 dischi basate su integrati con architettura ARM, ad esempio).
Come risolvere i problemi sopra indicati? Per quanto riguarda il sistema operativo ho ordinato un DOM da 2 GiB dalla Cina, all’incirca 25 dollari, sul quale credo installerò una verisone stringata ai minimi termini di Ubuntu server a cui poi aggiungerò il necessario per mettere in piedi i servizi di cui sopra. La CPU, invece, è stata rimpiazzata con un Celeron E1500 (50k KRW), ovvero un derivato della serie Core 2 Duo (Conroe 65nm) e frequenza di 2.2 GHz. Tale CPU porta diversi vantaggi tutti insieme: non solo ha un core in più (che mi sarà molto utile per le VM) ed è un processore a 64-bit, ma supporta anche la tecnologia EIST (Enhanced Intel SpeedStep Technology) cosa che lo rende un processore estremamente efficiente sotto il profilo energetico (dissipa solo 8W a riposo).
Il modding comprende anche un adattatore da IDC-10 a DB9 per poter sfruttare la porta seriale on-board, visto che l’SS4200E è una unità headless. In realtà la macchina è dotata di uno slot PCI-Express 1x, ma lo spazio all’interno del case è ridottissimo e dovrei dotarmi di un PCI-Express extender per poter usare una scheda video all’esterno del case.
Non volendo affidare ad una sola unità i miei dati più importanti, utilizzerò uno dei dischi USB che si libereranno come backup della partizione “seria” dell NAS Intel, in modo da garantirmi un margine di sicurezza maggiore.
Ancora la modifica è un work-in progress perché non ho un cavo null-modem per l’installazione del sistema operativo, ma presto vi farò sapere come è andata a finire.
Max bell’acquisto!
Tu hai già utilizzato Openfiler? IO sono molto combattuto tra questo e Freenas per il mio nas casalingo…
Ciao Fez, piacere di vederti da queste parti.
Io OpenFiler l’ho provato su una macchina virtuale simulando due dischi in RAID1: non e’ un brutto sistema, ma non so bene su che distro sia basato (non mi sono soffermato poi tanto ad esplorare) e quindi non so come si potrebbe fare per aggiungere software che manchi all’appello.
Inoltre la procedura di configurazione di dischi e share e’ un po’ farraginosa: bisgona prima creare i volumi fisici, poi i volumi logici, poi le share, poi gli utenti, poi impostare i permessi… tutto questo da una interfaccia comoda, ma non comodissima, e senza una sorta di “wizard” che ti dia una zampetta nella prima installzione.
FreeNAS l’avevo provato tempo addietro ma non ricordo molto.
Io credo che installero’ una Ubuntu server minimale (c’e’ tra le modalita’ alternative di installazione sul CD di Ubuntu) con Webmin.
Avrei voluto usare Arch, ma Webmin non la supporta.
credo di aver capito qual è il “progetto particolarmente importante” 🙂
ciao, vorrei chiederti un consiglio.
ho bisogno di un server casalingo da controllare in remoto(ssh) per usare torrent e vedere qualche film tramite samba. Ci vorrei installare ubuntu-server , ma non so proprio dove orientarmi per la scelta dell’acquisto di questo server…
Estiquaatsi! Penso che fare un cavo null-modem sia la cosa piu’ semplice…